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domenica 14 febbraio 2010

Usi e Costumi made in Oz: approccio alle bevande

Ciao, oh esseri dalla dubbia moralità. Affrontiamo quest'oggi un altro capitolo della saga Usi e Costumi made in Oz: oggi parliamo di bevande. Anzi, parliamo dell'approccio australiano alle bevande. Pronti? Che festa!
Per farlo mi avvarrò di un documento anch'esso made in Oz: trattasi di uno stralcio di giornale distribuito in stazione dei treni (l'equivalente del "Leggo" a Padova). Here it is:



La domanda che pone il giornale alle tre ragazzotte è: "Se non puoi bere caffé, cosa berresti al suo posto?". Che domandona, ahn!?! Dalle risposte, però si capiscono diverse cosette.
La prima ragazzotta risponde:"Acqua. In ogni caso è troppo caldo adesso per bere caffé". 
La seconda ragazzotta porge placidamente:"Birra". 
La studentessa illuminata in terza posizione afferma:"Succo di pomodoro. Berlo ti fa sentire salutare".
Ora, ciascuna mostra un aspetto molto australiano:
la prima ragazza mostra come per l'australiano medio il caffé non sia realmente una bevanda indispensabile. Perché? Il fatto che qui l'espresso quasi non si conosca e nei bar dove lo servono fa abbastanza schifo può essere un fattore di rischio. Ma non credo sia determinante. Qui si beve il caffé in polvere. E con il caffé in polvere posso dire anch'io che preferirei bere acqua. Quindi assolviamo la ragazzotta number 1…non è colpa sua. 
Inciso: la moka del caffé si trova solo nei negozi di Leichhardt, il quartiere italiano. E nel momento del bisogno voglio vedervi spiegare a qualcuno cos'è una moka (e soprattutto perché ti serve, visto che esiste già il caffé in polvere!). Io c'ho tentato con la proprietaria di casa e lei mi ha indicato quella specie di affare per fare le tisane. No way, zio can.
Passiamo alla seconda ragazzotta (che tra parentesi ha lineamenti che la fanno somigliare a mia sorella Stefi). Si vede che ha appena finito di bere birra! Sprizza felicità da tutti i pori! Lunga vita alla bevanda dorata! Un unico appunto: se qualcuno mi spiega come si fa a considerare il caffé e la birra bevande intercambiabili. Cavolo, se non posso bere caffé berrei, che so, thé. Un qualcosa che mi tenga sveglio, insomma. Vabbé, tant'è. Assolviamo anche la seconda ragazzotta per la simpatia.
Arriviamo alla colonna portante di questo post: la ragazzotta number three. La quale dice che se non può bere caffé berrebbe succo di pomodoro. Aggiunge spavaldamente che berlo ti fa sentire salutare. 
C'è materiale abbastanza per una tesi universitaria della facoltà di psicologia dal titolo "La confusione mentale in età post-puberale e comportamenti a rischio correlati", o sbaglio? 
Non ho mai bevuto il succo di pomodoro ma mi sento di dichiararla colpevole.
Cosa ci dice questo? Beh, primo che qui esiste il succo di pomodoro come bevanda dissetante (oddio, sbocco!). Secondo, che si beve. Terzo, che evidentemente piace.
Ma la ragazzotta evidenzia un altro aspetto che mi è sembrato di notare diverse volte durante la mia permanenza: c'è molta attenzione all'apparire o al sentirsi salutare. Non esserlo. Sentire di esserlo (basta anche una volta al giorno). C'è una discreta differenza. 
Eravamo a cena dalla Emma la settimana scorsa in occasione di un barbecue in cui c'erano alcuni amici di famiglia. Nel tavolo dei "ragazzi" (ebbene sì, ero nel tavolo dei ragazzi…) si stava parlando degli orari in cui si è abituati a cenare (barbecue cominciato alle 17.30-18.00). Io e il Got portiamo la nostra mediterraneità e diciamo che siamo abituati a mangiare normalmente più tardi rispetto all'Australia. Al che la ragazzotta (Aussie) presente al tavolo conferma che lei mangia normalmente attorno alle diciotto. E aggiunge che è molto più salutare perché si ha più tempo per bruciare calorie. 
Tutto vero, se non sei un'abitué del Mc Donald [non erano passate 12 ore da quando era stata lì l'ultima volta (erano le sei di sera, significa che, con ogni probabilità, ha fatto colazione da Mc Donald)]. 
Non tutti sono ovviamente così (per esempio a casa della Emma mangia egregiamente), però si sentono spesso controsensi di questo tipo tra la popolazione dei giòvani. 
Notte

ps: ok, mi sembra di aver assolto due persone su tre, quindi vado a letto senza sensi di colpa. Rileggendo quello che scrivo mi capita spesso di avvertire una vena troppo critica…e non è il mio intento (il mio intento è di scrivere quello che vedo in tono ironico e divertente).

3 commenti:

  1. Questo post si meritava un "Bella!" poi ho letto il ps ed il mouse è andato irreversibilmente sul "Copate".

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  2. io mangio quando arrivo a casa da lavorare....cioè alle 18.45/19.00. se arrivassi alle 18.00 mangerei alle 18.00...da sempre. arrivare a casa da lavorare=mangiare...

    sono malata?

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  3. no Ka, non sei malata, sei solo un po' disorientata: questo è il mio blog. Si può sapere come hai fatto a scrivere un commento così off topic?

    Ugo, TIC, ma ormai xe inutie che te o diga

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