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giovedì 13 maggio 2010

Dormire sotto la Croce Del Sud…

Mi porto avanti a scrivere. Sono sull'autobus di ritorno da Uluru, la
roccia più grande al mondo nonché l'ottavo punto più fotografato al
mondo. Siamo tutti stanchi, sporchi, provati da due giorni e mezzo di
rock and roll e sbombardamento allo stato puro e dal fuori programma
che c'è stato stamattina.
Ma felici.
Ecco, magari la Marina che ha perso l'aereo per colpa di questo fuori
programma è un pò meno contenta. Ci dispiace veramente non averla
salutata degnamente. Sei veramente una tipa okay! Marina, zio
fantastronzo...Prima la bussola, poi l'opale e quindi l'aereo...un
abbraccio di incoraggiamento per la sportività con cui avrai
sicuramente preso 'sto imprevisto. Anche i miei jeans reclamano
attenzioni e non devono essere molto contenti.
Ma veniamo al tour. È stato tutto molto bello. Non mi aspettavo tutto
questo rock and roll! Fermarsi nel bush a raccogliere legna per il
fuoco, campeggiare nel fottuto nulla, mangiare attorno al fuoco su
piatti che l'igiene l'hanno vista l'ultima volta in fabbrica, dormire
sotto una stellata che non ci sono parole per descriverla, imparare a
trovare il sud con le stelle, patire il freddo su un sacco a pelo
concepito per 15 gradi mentre fuori ce ne sono 5, andare in bagno e
trovare il ragnazzo dietro la porta...incredibile! La guida, al secolo
Tom, è votato per questo lavoro e lo svolge con dannata abnegazione.
E, zio stronzo, è un lavoraccio! Siamo stati fortunati a beccarci lui
come guida.
Evito veramente di descrivere cosa ho visto...scriverei cose
insignificanti...ho fatto tantemila foto...non credo possano
trasferire emozioni ma dovrebbero dare un'idea di cosa si può provare
di fronte a tanta 'granditudine'.
Quello che le foto nascondono è la blasfemia che l'uomo bianco e il
turismo 'fine a se stesso' stanno operando ai danni di questi siti
sacri alle popolazioni aborigene. Letteralmente, e purtroppo non solo,
è come se qualcuno usasse una chiesa cattolica o una moschea musulmana come un wc...
Quello che 'stona' in tutto questo è che quando acquisisci la
consapevolezza del significato di questi siti per le popolazioni
aborigene sei già in fallo. E ti senti dispiaciuto perché ti rendi
conto che non dovresti essere là...ho un'analogia in mente per
spiegare la cosa ma ho paura di banalizzare troppo.

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